Dai Dhoni tradizionali agli yachts moderni

Storia del turismo nautico alle Maldive
Le Maldive si sono aperte al turismo internazionale agli inizi degli anni ’70. I turisti provenienti da tutto il mondo venivano accolti nei primi resorts (Kurumba, Bandos e Villingili) e sulle prime imbarcazioni da crociera, più adatte ad ospitare i turisti interessati soprattutto a visitare l’arcipelago o a praticare le attività subacquee e la pesca.

Malgrado qualche imbarcazione da diporto straniera effettuasse occasionalmente attività di charter alle Maldive, il vero pioniere del turismo nautico locale fu Mr. Ahmed Adam, il quale nel 1973 (secondo anno di apertura al turismo) riadattò  un’imbarcazione locale in modo tale che essa potesse effettuare le prime crociere nell’arcipelago. Si chiamava Aladeen ed era un’imbarcazione da pesca locale (dhoni), spinta da una vela latina e interamente costruita in legno di noce di cocco. Aladeen disponeva di un’unica cabina, la quale poteva ospitare fino a 6 passeggeri (sistemati in letti a castello) e di un’unico bagno. I membri dell’equipaggio erano tre ed il serbatoio dell’acqua era di soli 400 lt. All’imbarcazione era stato aggiunto un motore Yanmar 2T per consentire una velocità di crociera compatibile con la navigazione turistica dell’arcipelago e la cambusa era limitata ai prodotti la locali. L’imbarcazione, infine, era controllata tramite il timone tradizionale locale (hunganu), azionato dal piede del capitano.

Aladeen ha contribuito moltissimo alla fama delle Maldive, perchè portò in giro per l'arcipelago i primi fotografi di terra e subacquei (soprattutto tedeschi) che con le loro immagini fecero conoscere le meraviglie di questi atolli a tutto il mondo. Infatti alcuni degli scatti più famosi, utilizzati tuttora per promuovere le Maldive, furono realizzati proprio nel corso delle prime crociere con Aladeen.
Nel corso degli anni '70 altre imbarcazioni tradizionali da pesca vennero riadattate sulla scorta dell'esempio di Aladeen e vennero subito noleggiate da parte dei primi pionieri del turismo subacqueo, ancora una volta soprattutto tedeschi.

Ben presto le imbarcazioni divennero insufficienti a soddisfare la crescente domanda, per cui la conversione dei dhoni da pesca continuò per tutti gli anni '80, spinta dalle richieste sempre maggiori. In quegli anni cominciò anche la costruzione di imbarcazioni destinate ad attività turistica, le quali però avevano sempre e comunque lo stile e gli spazi dei dhoni tradizionali da pesca, anche se in alcune imbarcazioni fecero comparsa le prime cabine.
Negli anni '80 furono comunque anche costruite, ad opera di europei trapiantati alle Maldive, due imbarcazioni che si discostavano alquanto dai dhoni tradizionali per progetto, dotazioni e qualità costruttiva, il Baraabaru ed lo Shadas.

Il BARAABARU venne costruito nel 1980 da un francese nell'isola di Velidhoo, nell'Atollo di Noonu Nord e venne registrato per l'attività turistica nel 1981. Il progetto (un singolare incrocio fra un dhoni tradizionale ed una barca a vela moderna) venne visto con molto scetticismo da parte dei carpentieri locali, sia per le dimensioni dell'imbarcazioni sia per la suddivisione degli spazi. L'imbarcazione disponeva di quattro cabine individuali per gli ospiti, sistemate al di sotto del lungo ponte di coperta, che quindi risultava in gran parte libero e a disposizione dei passeggeri. Barabaaru era lungo 57 piedi, una dimensione notevole per l'epoca, ed era mosso da due vele latine sistemate su due alberi e da un motore marino Mercedes da 82 HP. Ma ciò che veramente distingueva questa imbarcazione dalle altre erano le dotazioni: dissalatore gravitazionale, dinghy, corrente elettrica 12v (e successivamente un generatore) e quindi frigorifero nonchè illuminazione del ponte e delle cabine.

Negli stessi anni anni un coraggioso tedesco, assieme ad alcuni esperti carpentieri maldiviani, costruì lo SHADAS, il quale come il precedente si discostava dai dhoni tradizionali per gli spazi e le dotazioni, ma soprattutto presentava una qualità nella costruzione mai vista prima alle Maldive.

Il Baraabaru ed lo Shadas hanno dato un grande contributo alla modernizzazione dell'industria navale turistica alle Maldive, inaugurando la costruzione di una serie di imbarcazioni ove sempre più la tradizione e le tecniche costruttive occidentali si sono combinate assieme, per offrire standards di servizio ed ospitalità sempre migliori e più prossimi a quelli internazionali. Negli anni '90, infatti, inizia la costruzione dei primi safari boats completamente a motore, costruiti in legno e con tecniche tradizionali, ma sempre più simili alle imbarcazioni destinate al turismo nautico in tutto il mondo. Le dimensioni aumentarono prima a 85 piedi ed infine a 100-110 piedi (30-33 mt) e cominciarono ad essere dotate di cabine con bagno individuale ed aria condizionata, bar, ristorante, dissalatore. Un'imbarcazione storica, prototipo di molte imbarcazioni costruite successivamente negli anni '90, è il KEEMA, tuttora in servizio dopo varie ristrutturazioni, che ha accompagnato un numero enorme di turisti nelle loro escursioni.

Nell'ultimo decennio il turismo nautico alle Maldive ha finalmente raggiunto standards internazionali: i moderni safari boats di costruzione locale in alcuni casi sono lussuosissimi, dispongono di spaziose suites, di TV satellitare in camera, frigobar, aria condizionata, ristorante, discoteca ed in qualche caso anche SPA e sauna.

La flotta è composta di oltre 100 imbarcazioni, per lo più attorno ai 30 mt di lunghezza ed accanto ai safari boats sono presenti anche alcuni caicchi ed imbarcazioni di costruzione occidentale con scafo in acciaio. I dhoni tradizionali, ideali per navigare nelle acque della laguna, affiancano ormai soltanto i safari-boats per facilitare le attività subacquee e per la pesca. In alcuni casi vengono costruite anche delle imbarcazioni da crociera che riproducono i dhoni tradizionali, volutamente ecologiche e rispettose della tradizione, ma che vengono costruite in legno pregiato e con dotazioni da fare invidia alle imbarcazioni più lussuose.

Ormai lontani dall'epoca pionieristica della prima imbarcazione per turisti in legno di cocco, il turismo nautico alle Maldive ha ormai raggiunto standards tali da rappresentare, senza alcun dubbio, il modo migliore per visitare quel meraviglioso arcipelago, a prezzi decisamente inferiori a quelli che si pagherebbero per noleggiare un'imbarcazione di pari dimensioni nelle altre mete esclusive.

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